sabato 22 marzo 2008

Lettera del Vice segretario provinciale UDC Reggio Emilia

I Democratici Cristiani di Centro si distinguono da “Veltrusconi”, di Luca Pingani (UDC) - ReggioNelWeb.it n. 261 del 18/03/2008

Egregio Direttore,
è ormai assodato come questa asfittica e boriosa campagna elettorale stia generando un sostanziale disinteresse nei confronti di quello che, solo due anni fa, si era caratterizzato come un momento di grande mobilitazione popolare: le elezioni politiche.
E’ significativo analizzare i dati Auditel che mostrano come, da febbraio ad oggi, si sia verificato un netto calo d’ascolti delle principali trasmissioni d’approfondimento politico.
Disinteresse generato, a mio modo di vedere, da una sfida elettorale nella quale a fronteggiarsi per la guida del paese troviamo due partiti (PD e il PdL) sedicenti antagonisti!
Il programma è sostanzialmente sovrapponibile (degne di nota le accuse di “plagio” che continuano a scambiarsi i due candidati premier), la composizione delle liste appare in entrambi i casi eterogenea come del resto è identica la strategia elettorale: ci si appella al “voto utile” col chiaro tentativo di egemonizzare il voto degli italiani dirottandolo solo sui due grandi partiti.
Emblematico è stato in questo senso l’appello della senatrice Finocchiaro che, senza alcuna remora, ha invitato i cittadini a votare o per il suo partito o per quello dell’on. Berlusconi: invito quanto mai incomprensibile poiché, dati i sondaggi, l’unica speranza di vittoria del PD è legata alla perdita di pesanti punti percentuali da parte del PdL.
Possiamo quindi giungere alla semplice conclusione che per VELTRUSCONI l’obiettivo del 13 e 14 d’Aprile non è tanto quello di vincere le elezioni, quanto piuttosto quello di spazzare via dalla scena politica quelle forze che si rifanno ad una visione della politica “identitaria” e “valoriale” e che non si sono volute inchinare al progetto del pensiero unico, prima ancora che del partito unico. Le aberrazioni di questa politica sono sotto gli occhi di tutti: le liste composte dalle segreterie dei due maggiori partiti contengono al loro interno tutto e il contrario di tutto e, ben sapendo le difficoltà che ci sono nel mischiare il diavolo con l’acquasanta, volutamente escludono dalla campagna elettorale i temi etici, relegandoli al confino della coscienza individuale.
La nostra scelta, quella dell’UDC, è stata diversa. Abbiamo deciso di correre un rischio, mostrandoci agli elettori per quello che siamo, ovvero Democratici Cristiani di Centro che non amano i giri di parole e che non hanno paura di difendere pubblicamente i propri valori: il rispetto della vita (dal concepimento alla morte naturale), il rispetto della dignità della persona umana (con particolare riguardo ai diritti costituzionalmente garantiti della salute, del lavoro, dell’iniziativa economica, dell’istruzione, della libertà personale e del giusto processo), il rispetto della libertà religiosa (con particolare considerazione per la nostra identità cristiana, frutto della storia e della tradizione italiana) e il rispetto della famiglia (intesa come società naturale fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna).


Luca Pingani
Vice segretario provinciale UDC Reggio Emilia

domenica 2 marzo 2008

E' aperto il tesseramento 2007 - 2008




oppure presso la nostra sede di Reggio Emilia










Rosa Bianca: "Non siamo ospiti Udc"

ROMA - "La Rosa Bianca vuole concorrere con l'Udc alla creazione di un nuovo soggetto politico e non è ospite dell'Udc così come apparso sulla stampa": lo dichiarano in una nota congiunta i leader della Rosa Bianca Mario Baccini, Savino Pezzotta e Bruno Tabacci. "Vogliamo essere co-protagonisti - spiegano - insieme a movimenti laici, cattolici ed ex popolari di un processo fondativo, anche da noi proposto, di una Costituente di centro che è nell'interesse del Paese e della democrazia italiana. Questo è il senso del passo indietro dell'on. Tabacci. Il progetto della Costituente, che ci muove in questa fase, così è credibile e visibile e lavoreremo solo per realizzare questa prospettiva".

Ai Giovani piace L'UDC

fonte: Corriere della Sera - L'Osservatorio di Renato Mannheimer

I giovani scelgono Lega, sinistra e Udc
I l 13 e il 14 aprile si recherà (auspicabilmente) alle urne un vero e proprio esercito di nuovi elettori, composto da tutti i cittadini che hanno oggi dai 18 ai 20 anni e che, per motivi di età, non avevano mai votato alle elezioni politica prima d'ora. Sono più di un milione e le loro scelte possono condizionare in misura significativa l'esito complessivo delle consultazioni.È una generazione che si distingue in buona misura da quelle che l'hanno preceduta: in particolare, perché mostra di avere le idee più chiare di quanto non avessero, a suo tempo, i suoi fratelli maggiori. Ci si poteva infatti immaginare una platea di giovani indecisi, in difficoltà nel comprendere il linguaggio e i contenuti politici e programmatici, confusa dalle molte e talvolta contraddittorie offerte dei partiti. Viceversa non è così: si tratta di un segmento di popolazione che sa quello che vuole, tanto che, diversamente dal passato, la percentuale di «non so» al quesito sull'intenzione di voto è, tra i 18-20enni, grossomodo simile — talvolta inferiore — a quella rilevabile nelle altre classi di età. Sul piano delle preferenze e delle scelte di voto, i giovanissimi si distaccano significativamente dal resto dell'elettorato. C'è, soprattutto, un'accentuazione delle indicazioni per alcuni dei partiti che si posizionano alle estreme dello schieramento politico. Così, tra i neo-elettori, si registra una percentuale di consensi per la Lega Nord più che doppia rispetto alla popolazione. E si rileva una ancora maggiore preferenza relativa per la Sinistra Arcobaleno. Ne risultano penalizzati specialmente i partiti di massa, considerati forse più tradizionali: sia il Pd, sia, in misura ancora maggiore, il Pdl, il cui elettorato è mediamente più anziano di età. Non appare danneggiata, invece, l'area di centro. Al contrario, si nota una sorta di attrazione dei giovani per i partiti che la compongono, forse per la loro connotazione più legata alle valenze etico-religiose. In particolare, sia l'Udc, sia la Rosa Bianca risultano ottenere tra i 18-20enni quasi il doppio dei voti virtuali che vengono attribuiti dalle altre classi di età.Il quadro così delineato si precisa ulteriormente, analizzando anche il voto potenziale, vale a dire la rosa dei partiti che i giovani prendono in considerazione, pur non avendo ancora deciso quale votare. In quest'ambito, alle forze già indicate (in particolare la Sinistra e il centro) si aggiungono La Destra e la lista dell'Unione Consumatori.Ci troviamo insomma di fronte ad una coorte di giovani significativamente più decisa degli anni passati. E, per questo, orientata verso forze con proposte che appaiono loro più nette o «radicali », sia sul piano strettamente politico, sia su quello etico-religioso.Debutto al voto Ai tre partiti più consensi rispetto alla media tra chi ha 18-20 anni. Il Pd è la prima forza con il 31,4%, al Pdl solo il 21,7%

Il programma: anticipi.

Casini: nuovo fisco per le famiglie e riduzione del debito con stagione di liberalizzazioni "La ricetta fiscale proposta da Walter Veltroni è inefficace poichè i suoi costi sono minori dei risultati prodotti".Il candidato premier dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, anticipa su 'Il Sole24Ore' il programma elettorale che verrà integralmente spiegato nella presentazione prevista sabato 1° marzo all’Auditorium della Conciliazione."Non serve puntare a ridurre le aliquote Irpef - afferma Casini- come propone Veltroni: costa moltissimo e dà effetti poco percepibili perchè troppo indistinti e neanche sufficienti al rilancio dei consumi e degli investimenti"."Nè ha senso puntare, come fa Berlusconi, su un quoziente familiare che in Italia è irrealizzabile e finisce per restare solo propaganda.
Il leader dell'udc critica le proposte sul fronte fiscale dei candidati premier del Pd e del Pdl e guarda invece ad una "vera 'Pax fiscale' accompagnata da una pax legislativa per due anni mai piú nuove leggi sui temi delle tasse:. Per noi - prosegue Casini - la lotta all'evasione si fa ad esempio con la cedolare secca al 20% sugli affitti: riparte il mercato ed emerge una quota di affitti in nero. O con un sistema di conflitto di interessi tra contribuenti che possa rendere conveniente l'emersione di nuovo gettito". “Noi - spiega il candidato premier dell'Udc - proponiamo forti deduzioni legate al numero di figli, secondo un principio di defiscalizzazione selettiva: ad esempio rendendo detraibili integralmente le spese per i libri di testo, per le rette e la mensa degli asili nido e delle scuole materne. Con l'obiettivo finale di arrivare a riconoscere, di fatto, a ogni famiglia una sorta di cifra forfettaria per le spese di mantenimento dei figli".
Poi l’ex presidente della Camera propone una soluzione per ridurre il debito pubblico, partendo da una nuova stagione di liberalizzazioni: "Bisogna cedere le partecipazioni dello Stato in Eni, Enel, Finmeccanica.“La svolta liberale – afferma - passa anche da qui, da una cultura vera del mercato: applicata nei fatti e non solo enunciata. Se il Tesoro cedesse le partecipazioni residue si ridurrebbe il debito dal 105 all'80% del Pil. Solo grazie alla minore spesa in tassi di interessi si libererebbero 20 miliardi l'anno, una somma che da sola vale ben più di una manovra".‘Bisogna cambiare mentalità – continua Casini - stiamo proponendo una rivoluzione culturale, me ne rendo conto. Non a caso parliamo di approccio gradualista e sempre guidato dal principio della seperazione tra proprietà pubblica delle reti e privatizzazione delle gestioni. Lo Stato deve disfarsi delle sue quote nel giro di due legislature, mi sembra un tempo realistico. Non va sottovalutato il fatto che anche abbattendo il debito pubblico si recuperano i margini per finalità sociali destinate ai ceti più deboli". Per Casini, vanno poi privatizzate anche le municipalizzate: "la privatizzazione delle municipalizzate è un nostro cavallo di battaglia. Proponiamo un ddl nel solco di quello originale presentato da Linda Lanzillotta. Bisogna arrivare a gare pubbliche aperte come unica modalità di affidamento della gestione".
Asse Veltroni-Berlusconi sembra patto di potere. Non ostile in linea di principio alle larghe intese, l’ex presidente della Camera adombra un "patto di potere" tra Veltroni e Berlusconi. "Ma quali poteri forti! In Italia -dichiara - sono i poteri deboli e non fanno paura a nessuno. Piuttosto il vero potere forte rischia di essere questo un patto tutto politico. Non sono contrario alle grandi coalizioni, ma se sono formate nell'interesse dei cittadini e in nome di valori condivisi"."Questo gioco di sponda tra Veltroni e Berlusconi, che si copiano i programmi e invitano a votare per l'uno o per l'altro in nome del cosiddetto voto utile, fa pensare piuttosto a un patto di potere congegnato alle spalle dei cittadini, nell'interesse di quei due leader ma contro gli interessi degli italiani. Noi - assicura il leader dell'Udc- vigileremo affinchè questo non accada".
Giustizia, Sanità e Pubblica Amministrazione. Infine Casini punta l’attenzione sull’efficienza del settore pubblico, a partire da quella che chiama la rottamazione della giustizia civile: "sulla giustizia noi pensiamo a un piano di 'rottamazione delle cause civili' attraverso un sistema nuovo di incentivi fiscali. Chi accetta di chiudere un contenzioso o di conciliare riceve un bonus fiscale. Sarà un modo per alleggerire il carico dei giudici e di dare maggiore rapidità alla giustizia che è il primo problema da risolvere".“Le Province vanno abolite tutte. Così come va abolito il Cnel" (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, ndr, ricollocando il personale in esubero nella pubblica amministrazione". E' necessario -aggiunge il candidato premier- un piano anche per evitare, ad esempio, che le forze dell'ordine debbano svolgere compiti ordinariamente propri della pubblica amministrazione.Secondo Casini occorre anche moralizzare la gestione delle nomine in settori- chiave come la sanità. Un obiettivo che si può raggiungere "innanzitutto sottraendo alla politica la nomina dei manager e dei primari: è necessaria l'istituzione di un albo di esperti da cui le Regioni potranno attingere per le nomine. Si tratta di un elenco da istituire a livello nazionale sotto la supervisione del ministero della Sanità”.“La Sanità - -conclude Casini- deve tutelare i malati e non i partiti".

Liberi e Forti, Casini Presidente

ELEZIONI;NEL SIMBOLO UDC-ROSA BIANCA 'LIBERI E FORTI' DI STURZO Roma, 29 feb. (Apcom) - Il nuovo simbolo con cui l'Udc e la Rosa bianca si presenteranno alle Politiche del 13 e 14 aprile potrebbe essere lo scudo crociato con l'indicazione del premier Casini e sotto il motto di don Luigi Sturzo "liberi e forti". Lo confermano esponenti del partito nel corso di un incontro elettorale dell'Udc all'Istituto Fratelli cristiani di Roma.